martedì 20 ottobre 2009

Report del Presidio in occasione di BAARIA - FI 18/10/2009 (ADT)

In data 18/10/09 un manipolo di attivisti si e' riunito di fronte al cinema Odeon in Via Strozzi a Firenze dalle ore 20.30 alle 22.30.
Lo scopo di tale azione non era fa sì che gli spettatori boicottassero ''Baaria'' ma che fossero informati di ciò a cui stavano assistendo.
L'obiettivo è stato centrato a pieno. Praticamente tutti gli spettatori sono stati informati riguardo l'accaduto.
Al cospetto di Toscana TV gli attivisti, vestiti di nero e muniti di una lapide, la foto di una mucca e alcuni 'lumini da morto', hanno distribuito volantini e rilasciato alcune interviste all'emittente.
Le medesime andranno in onda tra due settimane all'interno del programma ''Dimensioni del tempo-Emisferi tv'' a cura di Francesco Vocino.
Molti spettatori erano stupiti, altri hanno rilasciato interviste dai pareri più disparati.
Curiosa è stata la preoccupazione del direttore del cinema e la paura della bigliettaia che, per quanto vegetariana ed esprimente a titolo personale la sua massima solidarietà e simpatia nei nostri confronti, non ha voluto essere intervistata per la preoccupazione di ritorsioni da parte dell'amministrazione del cinema.
Sarà casuale ma con celerità straordinaria... gli inservienti si sono affrettati a cambiare la locandina esposta di ''Baaria'' ancor prima dell'orario chiusura della struttura.
Numerose persone all'entrata e all'uscita del cinema sono state invitate a riflettere sia dall'emittente che dagli attivisti sul fatto che 'Uccidere non è arte' come proposto dal volantino.
Alcune erano già informate su quanto di ignobile accade nel film, altre no... altre ancora semplicemente si chiedevano se alcune scene fossero reali o frutto di effetti speciali. Adesso hanno avuto una risposta...
In alcune scene del film (girate in Tunisia..anche perché in Italia ciò comporterebbe il reato di maltrattamento animale e macellazione abusiva...) si vedono animali uccisi in maniera a dir poco violenta.
La scena che ha maggiormente destato l'attenzione generale è quella in cui una mucca viene barbaramente uccisa con un punteruolo conficcato in faccia... e lasciata agonizzare nel proprio sangue.
Fra l'altro ho visto il film.
La suddetta scena è completamente superflua..se non ci si fa caso neanche la si ricorda bene..ma è costata un onere di morte e sofferenza gravoso.
Poteva essere ottenuta con qualsiasi tipo di effetto speciale.
Invece così non è stato...Forse al buon Tornatore non sarebbe sembrata reale o ''artistica''...
L'idea stessa che ciò possa essersi ripetuto più volte per trovare l'effetto che più aggradava il gusto del regista mi raccapriccia...
E non è l'unica scena incriminata...anche galline a cui viene tirato il collo a mano sono parte e vittime dell'operato superficiale, incosciente e criminoso di Giuseppe Tornatore.
La cosa mi ha ricordato la storia tristemente nota del sedicente artista Habacuc..che lasciò morire di fame e stenti un cane legato ad una corda in ''un' opera d'arte vivente'' sul randagismo, sotto scritte composte sul muro con cibo per cani...in un angolo di una sua mostra durata alcuni giorni..
Aggiungo a titolo personale che questo che doveva essere l'opera magna nonché il prodotto di punta della stagione cinematografica di ''Medusa'', società gestita dal gruppo Mediaset di cui è a capo il Signor Piersilvio Berlusconi, è un flop artistico non solo x i suddetti motivi.
Immiserisce l'arte cinematografica ponendo sul grande schermo un film creato in realtà appositamente per la tv che probabilmente andra' in onda in 2 puntate sul piccolo schermo..creando una strana e inqiuetante commistione nell'era della globalizzazione tra il cinema e la tv stessa.
Assolutamente strumentale e meramente commerciale risulta l'aver fatto partecipare al film un'accozaglia dei massimi attori italiani, con parti minimali che sfiorano l'inutile e a volte persino il ridicolo.. (di Monica Bellucci ad esempio più che lei, recita una sua tetta per 30 secondi...).
Pretenziosa, banale e complessivamente mal svolta... risulta il pretenzioso tentativo di ripercorrere i temi più noti della storia italiana dall 'inizio 900 ad oggi...
Nessuna emozione cristallina..più che altro..il film e' ''un mattone''.
E la solita opera delirante e megalomane dell'uomo non solo è costata tempo e soldi..ma anche morte.
E' facile pensare, all'interno dell'ottica di "normalizzazione generale" della violenza e dell'ignoranza, che siano solo una delle tante mucche o galline martorizzate che non destano scalpore..o che fossero solo alcuni dei tanti speciosi attivisti: io non lo credo affatto.
Dietro a quel gesto si nascondono molte cose: non solo la superficialità, l'ignoranza, l'incoscienza, il megalomane delirio umano..la sua barbarie normalizzata, il bieco mascheramento di interessi capitalistici trasfigurati in arte e molto altro ancora...Ma soprattutto la crescente convinzione che senza una nuova coscienza che sorga dal basso, mai sarà possibile un'era nuova e di liberazione per nessuna specie.
E questo finchù ognuno continuerà ad entrare in un cinema come in un mattatoio e a pensare con la solita e demenziale indifferenza: "Sono soltanto animali"....


Damiano Gori
(Zorro)

venerdì 9 ottobre 2009

Report dell'Incontro con Tom Regan - Milano - 7/10/09 - di Skrondo



Tom Reagan in splendida forma è giunto a Milano per la presentazione della seconda edizione di "Gabbie Vuote" in una serata organizzata da Oipa ed OltreLaSpecie. Dopo gli iniziali convenevoli di rito ha iniziato ad affrontare il futuro dei diritti animali partendo da alcune domande che gli erano state fatte a Genova due giorni fa in occasione di in premio ricevuto dalla Sonda Edizioni. Analizzando parte del testo di Gabbie Vuote ha iniziato (per arrivare al futuro) parlando dell'attuale situazione dei diritti animali. Dal punto di vista scientifico (per minare la credenza che gli attivisti siano antiscientifici) ha affermato che gli animali hanno una biografia e non solo una biologia, sono soggetti e non oggetti. Molti scienziati non trovano un accordo sul dove tracciare una linea di demarcazione tra animali senzienti e non...pensando agli invertebrati ad esempio... Tutti concordano però sull'appartenenza al gruppo "riconoscibile come affine" di mammiferi ed uccelli. In generale tutte le specie che normalmente gli animalisti difendono sono al di sopra di questa immaginaria lista di demarcazione. Questo però comporta una difficoltà di comprensione da parte dei non attivisti, come potremmo giustificare una disparità di trattamento nell'assegnazione di diritti fondamentali? In realtà non esistono standard differenti da utilizzare a seconda della specie, umani compresi.
Insistendo sui diritti ha spostato l'argomentazione sulla necessità di libertà di autodeterminazione, assegnazione e riconoscimento di diritti morali che come per gli umani non possono essere negati agli altri animali. Così come gli umani differiscono per razza, religione, stato sociale e ciò non autorizza nessuno a negare tali diritti...ciò va riconosciuto senza dubbi ai non umani.
Il peso dei diritti morali è molto più evidente di qualsiasi esigenza economica o di altra natura. I diritti morali paragonati nel bridge aono carte molto basse ma di segno vincente: annullano carte anche molto alte ma di segni meno importanti.
Portando il discorso sull'unità ha affermato che i nostri diritti e quelli degli altri animali hanno necessità di rispetto e solo l'unità di intenti può portare ad un'affermazione nel mondo esterno degli stessi. È quindi evidentemente sbagliato un protezionismo che lascia cmq aperte le porte ad uno sfruttamento "dolce" in ogni caso degli animali perchè non corrisponde alle loro attitudini naturali.
In futuro lui spera che molte altre persone abbraccino questo movimento...con progressi e stagnazioni, giorni felici e notti tristi ma alla fine il trionfo dei diritti animali, con il riconoscimento in un tempo futuro da parte degli umani dei diritti degli altri animali liberandosi dalla necessità di sfruttarli per vivere.
Dovrà cambiare la visione dominante che noi umani abbiamo, la liberazione dei non umani sarà parte di un cambiamento che coinvolgerà gli umani in molti altri aspetti...compassione, impegno, addio al consumismo sfrenato. La nuova domanda sarà "cosa posso fare per te?". Chiunque è nel bisogno, chiunque non può prendersi cura di sè dovrà essere aiutato, il senso condiviso di comunità sostituirà questa società di singoli immersi in se stessi.
Relationship è la parola chiave, il pronome io sarà un ricordo.. Al posto di "cogito ergo sum"..."ego vivo in comunitate ergo sum" sciogliendo così le catene dell'antropocentrismo.
Solo con un'immersione mentale nel naturale l'uomo tornerà a pensarsi parte di essa smettendo di credersi padrone, ma aumentando il proprio senso di responsabilità personale nel proteggere l'ambiente. La domanda "cosa posso fare per te?" sarà quindi estesa a tutto il mondo del quale saremo non più sfruttatori ma rispettosi protettori.
L'etica del dominio ora accetta le barbarie, l'etica del servizio scuoterà il mondo occidentale liberando tutti gli animali dal giogo della tirannia umana.
E liberare tutti gli animali libererà anche noi stessi permettendo lo sviluppo di un'umanità compassionevole.
Anche terra, acqua, aria devono essere liberate, l'uomo dovrà camminare gentilmente sul pianeta...
Tutto ciò probabilmente non vedrà la nascita di tribù che tornano ad epoche ancestrali...nessuno pensa che sia possibile ora tornare così indietro. Occorre trovare nuovi standard che prediligano i diritti ma che rendano possibile il mantenimento di una vita accettabile per gli umani in toto, le tecnologie rinnovabili, ad impatto zero..sono necessarie ancora di più se pensiamo alla liberazione di tutti noi. Occorre attendere il giorno nel quale noi tutti saremo abbastanza numerosi da cambiare le regole del gioco, ma arriverà il momento in cui le persone singolarmente (e non per ideologia di massa) accoglieranno le nostre istanze..valutando altri parametri per stabilire la loro ricchezza. Dobbiamo preparare la strada per le prossime generazioni, dar loro la possibilità di capire autonomamente cosa è giusto, far loro abbandonare l'ideologia del dominio che ci ha portato a questo.
Poche persone potranno cambiare il mondo, ma è già successo e ricapiterà!


mercoledì 7 ottobre 2009

Milano 04/10/2009 - Presidio contro il consumo e la mercificazione di corpi

Nel primo pomeriggio di domenica 4 Ottobre alcuni esaltati/e (in senso positivo) attivisti degli Animali della Camuna supportati anche da presenze esterne, prima tra tutte OltreLaSpecie hanno dato vita ad un presidio contro il consumo di corpi.. La visita dei ragazzi di AIP che si stavano dirigendo verso il punto Max Mara di C.so Vittorio Emanuele ha aumentato ulteriormente gli attivisti presenti, ovviamente molti di coloro che erano al nostro presidio poi hanno ricambiato la cortesia.

Le Forze dell'Ordine si son presentate con uno schieramente evidentemente superiore alle effettive necessità, sembrava di essere allo stadio. Fortunatamente son stati gentili e non hanno indossato la divisa antisommossa. Oo.
La preparazione degli inveschettamenti è stata abbastanza rapida, qualche dilemma in più per alcuni problemi con l'impiant(ino) di proiezione, miglioreremo in seguito (anche perchè peggiorare è dura ).
La reazione delle persone? Qualche incredulo, alcuni seriamente scossi....penso all'esempio di Madame Vegan con le matrone, beh a Milano non mancano i classici soggetti come quelli da lei descritti...ne ho verificato la presenza quando una signora distintissima mi ha redarguito sdegnata perchè non stavamo raccogliendo firme contro la caccia. Ogni mio tentativo di riportare la discussione al di là di un "ma se non raccogliete le firme che ci state a fare?" è stato vano. Mi auguro che qualcuno dei servizi sociali possa occuparsi di lei in futuro .

Molte foto, il colpo d'occhio era molto bello..mai vista tutta quella gente contemporaneamente ferma davanti ad un presidio, tranne forse in qualche caso di AIP nazionale come quello di domenica scorsa..








giovedì 1 ottobre 2009

Io sono un animale solidale con gli altri animali - di XL


Ogni anno nel silenzio più assoluto, miliardi di animali trovano la morte nei macelli di tutto il mondo.
Per il mercato della carne e del pesce, latte, uova e formaggi, perdono la vita un’infinità di esseri senzienti, cioè con la capacità di provare sentimenti, di soffrire e gioire, di amare ed odiare, né più, né meno dei nostri animali da compagnia.
Questi animali vengono fatti nascere al solo scopo di diventare cibo. Passano tutta la vita rinchiusi in lager che noi chiamiamo allevamenti, tenuti incatenati o stipati in piccolissimi spazi che non permettono nessun tipo di movimento, non possono interagire con altri individui della stessa specie, vengono nutriti con mangimi innaturali, al solo scopo di migliorarne la produzione e la resa in termini puramente economici. Le femmine vengono fecondate artificialmente, violentate da una macchina che non a caso si chiama "ruota da stupro”; appena diventate mamme, verranno private dei loro cuccioli, che entreranno nella catena di produzione per diventare presto pezzi di carne venduti su qualche bancone di un supermercato.
Tutti gli animali ammassati negli allevamenti, vengono costretti all’assunzione forzata di farmaci per ridurre il rischio di infezioni, ma anche per aumentare di peso più velocemente, andando così ad alimentare un’altra industria, quella chimico/farmaceutica, responsabile della tortura di milioni di esseri senzienti ogni anno, animali usati per la sperimentazione farmacologica, reclusi e torturati negli scantinati dei laboratori, al servizio di una scienza violenta e senza scrupoli, dove il lucro delle multinazionali la fa da padrone.
Intanto gli animali da produzione di cibo, dopo una breve vita in galera, in perenne stato di sofferenza psico/fisica, ridotti a macchine, vengono inviati ai macelli, dove finalmente troveranno la morte liberatrice. Quindi verranno fatti a pezzi, lavorati e confezionati, in una vera e propria catena di smontaggio e saranno infine esposti sugli scaffali sotto il nome di bistecche, arrosti, pesce, scatolette di carne e di tonno, prosciutti, mortadelle, formaggi, latte uova, pasticcini, gelati, ecc… ecc…
Questa è purtroppo la cruda realtà che sta dietro il prodotto finito, confezionato e pulito; la verità che alcuni non conoscono, ma che più spesso si vuole far finta di non conoscere, in modo che ciò non possa destare nessuna compassione.
Questi esseri senzienti vengono catalogati come “animali da reddito”, e così perdono ogni diritto e ogni tipo di tutela, vengono derubati della loro vita e considerati solo come pezzi di carne già nel momento in cui vengono al mondo. Se si pensa che la parola animale significa “essere con anima”, ci si rende conto immediatamente del controsenso della definizione “animali da reddito” e della realtà che sta davanti agli occhi di tutti, ma resa invisibile ai più, grazie alla nebbia del condizionamento di una cultura che vede l’essere umano al centro dell’universo, dalla cultura del dominio e della sopraffazione che offusca le menti: la verità invece è che “esseri con anima”, cioè con sentimenti ritenuti spesso ed erroneamente una prerogativa solo umana, sono detenuti nei lager e sterminati nei macelli.
Da tempo immemorabile, in fondo, in fondo, sappiamo perfettamente che tutti gli animali sono esseri senzienti come noi, altrimenti non li avremmo chiamati animali, ma ciò nonostante continuiamo a fare su di loro le peggiori cose e a mangiarne le loro carni, senza che questo ci crei nessun senso di colpa o compassione. Questo ha portato il premio Nobel per la letteratura “Isaac Bashevis Singer” ad affermare che “Nei loro confronti tutti sono nazisti; per gli animali Treblinka dura in eterno”.

Il movimento antispecista si batte per la liberazione animale. Noi antispecisti non chiediamo migliori condizioni per gli animali negli allevamenti, non chiediamo gabbie più grandi o un trattamento più caritatevole, noi chiediamo l’abolizione di ogni forma di reclusione, sfruttamento e tortura. Chiediamo la liberazione per tutti gli animali.
Come antispecisti siamo consapevoli che l’essere umano non è altro che un animale, né più né meno di altri animali di specie diversa. Noi apparteniamo allo stesso gruppo a cui appartengono gli altri animali. Prima che animalisti noi siamo animali a tutti gli effetti. Noi umani, esattamente come gli altri animali, siamo esseri sensibili, dotati di una soggettività, e per questo siamo solidali agli altri animali che vengono allevati e macellati per la carne, uova, latte, pelle e pelliccia, e per tutti indistintamente chiediamo la loro liberazione.
Ci battiamo affinché finiscano le torture e lo sfruttamento dei corpi di animali, siano essi umani o non umani.
Finché un uomo verrà considerato diverso e da meno di altri solo per il colore della pelle, o per il suo stato sociale, o per le sue tendenze sessuali, o per la sua religione, o per il suo sesso, e finché un animale umano o non umano sarà recluso, torturato, sfruttato, stuprato, fatto a pezzi, vivisezionato, mangiato, non ci sarà pace, perché tutto ciò è frutto di una stessa matrice, di una stessa cultura del dominio, la cultura della guerra e della devastazione, dell’egoismo più sfrenato.
Lo Specismo che alla pari del razzismo, del sessismo, dell’adultismo, diventa pratica del più forte sul più debole, spiega il perché ci sembra normale, se non addirittura giusto, il cibarsi di corpi di altri animali, che per nostra convenienza sono stati ingiustamente declassati a cibo. Ma per noi antispecisti, la realtà è che il mangiare carne è un atto violento, è l’espressione della cultura del più forte sul più debole.
Vivere senza uccidere e mangiare corpi di altri animali è possibile e noi ne siamo la dimostrazione vivente.
Tutto dipende dalle nostre scelte individuali, dalla nostra volontà di cambiare il rapporto con gli altri animali umani e non umani, dalla nostra volontà di liberare ed essere finalmente liberi.

XL